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Scuola,Valeria Troia: “Caro sindaco ti scrivo”,ma qualcosa qui non va

Siracusa- I problemi delle scuole siracusane sono sotto gli occhi di tutti. Gli edifici che ospitano le classi non brillano in sicurezza, come poco sicure sono le strade che gli studenti ogni giorno percorrono, a piedi, in auto o in motorino, per raggiungerli. Pochi, per non dire assenti,  i vigili urbani davanti gli istituti negli orari di entrata e uscita. Ci sono arterie bloccate da auto in tripla fila, che ostruiscono persino il passaggio pedonale e nessuno fa niente per ripristinare le regole.

Mancano i mezzi di trasporto pubblico dedicati e anche le refezioni scolastiche al momento non sono state attivate…in poche parole vige la precarietà.  Un elemento che caratterizza, purtroppo, la società di oggi e il cui grave scotto lo pagano le famiglie e soprattutto i bambini. Questi ultimi, però, rappresentano il futuro da disegnare e preservare, per questo motivo pur mantenendo i toni dell’invito alla riflessione e all’azione, Valeria Troia, ex assessore alle politiche scolastiche della giunta Garozzo, le “canta” al sindaco Italia, ricordando gli sforzi fatti per creare una “Città educativa”. Il testo della lettera richiama alla mente  una canzone di  Lucio Dalla, “L’anno che verrà”…in particolare la strofa…”L’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”…Qualcosa- ci chiediamo- o troppe cose?

Il testo integrale della lettera della leader  di Prossima, Valeria Troia,  al sindaco

Caro Sindaco,

Le scrivo con l’auspicio di offrirle alcuni spunti di riflessione in merito all’importanza che educazione e scuola rivestono nella nostra città. Potrà sicuramente e comprensibilmente rispondermi che, in questo momento di grande emergenza – rifiuti, servizi, trasporti e così via – occorre concentrarsi su altro, ma le chiedo tre minuti del suo tempo per concedermi di dissentire in merito, e non lo faccio solo in mio nome, ma anche di quelli, magari ancora pochi, che per alcuni anni hanno creduto e investito in ciò. Comprendo bene le difficoltà economiche e organizzative che in questo momento si trova a dover fronteggiare, e apprezzo la tenacia con cui si stanno provando a risolvere i problemi, ma la politica a cui noi auspichiamo e per la quale le abbiamo dato la nostra fiducia, dovrebbe saper distinguere il momento in cui accendere i fari, da quelli in cui è più giusto e, soprattutto, corretto, nei confronti di chi abbiamo davanti (i bambini in questo caso), tenerli spenti e lavorare, come sicuramente si starà facendo, per garantire le condizioni minime di quella che oggi chiamiamo scuola. Arrivo a queste considerazioni, dopo aver ricevuto come genitore il classico messaggio a catena, con su allegata una locandina di invito all’inaugurazione dell’anno scolastico 2018, alla presenza sua e ancor di più dell’Assessore Regionale, con la partecipazione delle scuole, delle bande di fotografi e con addirittura la supervisione di Siracusa Città educativa. Mi perdoni Signor Sindaco, ma non sono riuscita a trattenermi dallo scriverle queste riflessioni, per provare a preservare il suo lavoro e i suoi buoni propositi, ma anche la nostra dignità di genitori e soprattutto quella dei nostri figli.

Quest’anno la scuola per i problemi di bilancio che tutti apprendiamo quotidianamente dai giornali, ha iniziato l’anno scolastico non sicuramente nel migliore dei modi, le strutture, le messe in sicurezza degli ingressi degli edifici, il servizio di refezione scolastica, il trasporto, i servizi di assistenza alla comunicazione per gli alunni con disabilità. Tutto questo incide nella vita di un bambino che per andare a scuola fa lo slalom tra le macchine parcheggiate sui marciapiedi, si siede su una sedia troppo piccola per la sua statura, probabilmente, a seconda della scuola, mangerà un panino per il pranzo o porterà un piatto freddo, questo se è un bambino che vive in città, perché se così non è, non è detto che a scuola possa arrivarci. Questo è oggi purtroppo l’inizio dell’anno scolastico, e non le scrivo ciò per accusarla perché so quanto impegno lei stia mettendo per provare velocemente a risolvere i problemi, ma in virtù di ciò non sarebbe stato meglio mantenersi più sobri? Fare solo il giro delle scuole per tranquillizzare bambini, genitori, docenti e dirigenti che il Sindaco è al lavoro.

Sono convinta che lei possa incarnare una politica nuova, ma la politica di cui abbiamo bisogno oggi, e che pretendiamo se vogliamo aspirare ad essere una Città educativa, deve perseguire modalità e dei metodi nuovi. Sindaco non abbiamo niente da inaugurare, abbiamo da lavorare, e noi le staremo accanto se è questa oggi la priorità, che ben venga l’Assessore Lagalla, ma per fare il giro delle nostre strutture e non per festeggiare l’apertura dell’anno scolastico; noi e soprattutto i bambini le saremo grati.

Sindaco se è percorrere la strada di una città educativa ciò che vuole fare, la invito a rivedere il patto e la carta e a sottoscriverlo, perché la carta non è ancora stata sottoscritta, convochi gli organi collegiali delle scuole, le associazioni che erano gli amici di Città educativa, i dipendenti che se ne occupavano e riparta; un pezzo di quella strada, che oggi è piena di polvere, era stata solcata, oggi ne resta un logo su una
locandina e un insieme di progetti che rappresentavano il Piano territoriale dell’offerta formativa che non sono stati il frutto di una sana e proficua concertazione, ma , per la fretta forse, sono stati scelti a porte chiuse e poi inviati alle scuole.
Noi le staremo accanto e vedrà che se è proprio il futuro che vuole costruire, la strada e l’investimento vero passano proprio dall’educazione, dal seminare una comunità educante, che magari non porterà consenso o cose che si vedono oggi, ma sarà l’architrave della città tra 10, 20 anni, perché altrimenti ci ritroveremo fermi dove siamo ora.

“Tutta la Città Educa per mezzo delle sue istituzioni tradizionali, delle sue proposte culturali ed anche per mezzo della sua pianificazione urbanistica, delle sue politiche ambientali, dei suoi mezzi di comunicazione, del suo tessuto produttivo e delle sue imprese.” Dalla Carta delle Città Educativa.
Ripartiamo da questo …

Con Stima Cordiali Saluti

Valeria Troia

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Giornalista