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L’abbraccio della città e degli ultras del Siracusa al piccolo Renzo

Siracusa- Un ragazzo che muore è un furto inaccettabile del destino alla società. Con lui si seppelliscono speranze, sorrisi, scorci di vita. La città piange il piccolo Renzo, strappato alla vita per un disegno del destino indecifrabile, crudele, che ha gettato nello sconforto genitori, parenti, amici e perfetti sconosciuti, accomunati da quella odiosa morsa  allo stomaco che una perdita senza un reale perché produce. Siracusa è in lutto e lo manifesta con diversi gesti di solidarietà, rispetto e commemorazione. Non poteva mancare l’abbraccio fraterno cantato col cuore e tra le lacrime degli ultras siracusani  in questa triste domenica d’Aprile, in cui la squadra del cuore di Renzo,  il Siracusa, ha vinto con la determinazione di doverlo a quel supporter incallito e fedele, volato via troppo in fretta. Gara di solidarietà a favore della famiglia, inoltre, con una raccolta di offerte avvenuta oggi in via Luigi Monti davanti la sede del Gargallo, dove a centinaia   le persone  si sono riversate per offrire il proprio contributo.  Uno striscione bianco dalla scritta blu, quella che Renzo amava vedere allo stadio, che lo ricorda in quello scorcio maledetto di strada  diventata lapide, su cui deporre fiori e ricordi, purtroppo sogni e progetti.  Come accade nell’era social,  strazianti risultano quei tanti  messaggi, ricchi di emozione ed emozionanti,  lasciati sulla bacheca del compagno scomparso dai suoi amici. Non ci sei più piccolo, ma come è avvenuto per Stefano Pulvirenti, alla città il compito di non dimenticare, di assicurare alla giustizia eventuali responsabili e di fare del tuo sacrificio monito per il futuro, affinché le strade diventino più sicure e il rispetto delle regole più intenso. R.I.P

Mascia Quadarella 

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Giornalista