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Start up:”Non avevo 1000 euro per le spese iniziali,da vincitore ho dovuto rinunciare”

Siracusa – “Ho dovuto rinunciare alle 10 mila euro messe al bando dal Comune di Siracusa con il suo piano “Start up”: non avevo la disponibilità economica per affrontare personalmente le spese iniziali, ammontanti a circa 1000 euro. Somma indispensabile, quest’ultima,   per l’avvio  dell’attività proposta e promossa in graduatoria”.  A parlare è uno dei giovani siracusani, Sebastiano Calleri, che ha tentato di realizzare il suo progetto d’impresa con i fondi  stanziati, da qualche anno, dall’amministrazione comunale, con il duplice obiettivo di  favorire l’autoimpiego tra i disoccupati e i soggetti svantaggiati e assicurare al  contempo in città l’offerta di nuovi  servizi, specie nel comparto turistico. Dalla redazione del progetto, originale  ed ecologico,   alla presentazione e fino all’ammissione in graduatoria tra le idee imprenditoriali da finanziare tutto sembrava filare liscio   per questo volenteroso capofamiglia, che aveva colto al volo l’occasione di poter realizzare il proprio sogno di rendersi autonomo e poter pensare più serenamente al suo futuro e a quello dei suoi cari a carico. La soddisfazione immensa di vedere il suo nome in graduatoria, però, è stata seguita dalla delusione di non poter dar seguito ai suoi buoni propositi, poiché per avviare l’attività bisognava disporre di una somma personale in contante, per affrontare  tutti gli oneri che comporta l’avvio di una nuova azienda, e l’ottemperanza dei quali costituisce  condizione imprescindibile per l’accesso ai fondi. Dall’esultanza momentanea, dunque,  all’amaro in bocca il passo è stato breve. Sebastiano avrebbe chiesto aiuto per non dover rinunciare al suo sogno, ma ad oggi nessuno lo ha ascoltato.

“ Capisco che è necessario aprire la partita iva – dice- o formalizzzre la fideiussione bancaria, ma un disoccupato dove li prende i soldi per poter sostenere le spese che comportano? Io sinceramente 1000 euro in tasca non li ho. Queste condizioni- conclude il ragazzo- andrebbero riviste, migliorate,  per non lasciare a mani vuote  chi come me ci ha creduto. Chiedo al sindaco, all’amministrazione tutta, di venirmi in qualche modo incontro”. Lo chiede con estremo garbo, con l’ammirevole umiltà di chi chiede per bisogno, perché crede davvero di poter contribuire a creare nel suo piccolo economia in una città che non vuole lasciare, anche se avida di posti di lavoro. “ Vorrei restare qui, in Ortigia, dove sono nato e di cui conosco tutti gli angoli. Qui ho i miei affetti – conclude Sebastiano- vorrei non dovermi spostare altrove per guadagnarmi un tozzo di pane con onestà e dignità. E questo ragazzo merita che la sua dignità venga rispettata e incentivata, magari migliorando il regolamento dell’accesso a questi fondi.

Mascia Quadarella

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Giornalista