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Comune, Comitato scuole sicure mette i puntini sulle i della determina 45

Siracusa- Nessuno lo avrà chiesto, né previsto, ma il “Comitato scuole Sicure di Siracusa” non risparmia il suo parere tecnico, puntando agli obiettivi del proprio statuto, sulla determina dirigenziale 45/2019, attraverso cui il Servizio Edilizia scolastica del Comune si prefigge, o meglio ipotizza- con un Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2019/2020 – la riqualificazione, la rifunzionalizzazione e l’utilizzo dei plessi scolastici al fine di assicurare a tutti gli istituti didattici la certificazione di agibilità, in conformità agli indici previsti dal DM 18.12.1975.

Secondo la Determina Dirigenziale n.45/2019 del Comune, l’Edilizia Scolastica locale sarebbe carente di n.15 sezioni della scuola dell’infanzia, n.41 classi della scuola primaria e n.10 classi della scuola media da reperire immediatamente per manifesta esigenza didattica.

“Evidenziamo – scrivono i membri del direttivo del Comitato, Angelo Troia, Giovanni Andronico, e Gianluca Belviso- che solo pochissimi plessi scolastici dispongono del Certificato di Agibilità. Sicuramente, quest’ultimo, non è un dato certamente confortante”.

“Oggi il Comune – continuano- ha la necessità di assicurare il fabbisogno immediato di aule per tutti gli alunni per fare fronte alle richieste per l’anno scolastico 2019/2020 e pertanto, per soddisfare tale bisogno, oltre ad avviare l’iter di un programma pluriennale per l’edilizia scolastica e valutare la fattibilità di un piano locazioni, autorizzerà, per come riportato nella succitata Determina Dirigenziale, per ciascun plesso, l’uso anche di spazi che al momento non sono aule ma sono destinati ad attività interciclo, aule speciali, laboratori …”.

“Ovviamente tutto ciò- sottolineano i rappresentanti del gruppo, nato per dare supporto nel rivendicare i propri diritti alla sicurezza a studenti e genitori- dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni dettate dai DM 18.12.1975, DM 26.08.1992 e TU Sicurezza n.81/2008. Stranamente però, per l’ennesima volta, non viene citata anche l’Ordinanza Ministeriale n.3274/2003 che prevede studi di vulnerabilità sismica per le strutture strategiche e/o rilevanti (e le scuole lo sono!) realizzate prima del 1984 o che abbiano subito variazioni nel cambio di destinazione d’uso”.

“Pur comprendo le problematiche ereditate dalla cattiva gestione delle precedenti amministrazioni- annunciano- il Comitato valuterà attentamente ogni ulteriore iniziativa dell’Amministrazione comunale e della Dirigenza Scolastica in quanto abbiamo la più che fondata preoccupazione che gli indici di massimo affollamento, previsti dal DM 26.08.1992 e riportati nella Determina dirigenziale n.45/2019, così come tabellati, possano essere fuorvianti per la dirigenza Scolastica, e quindi per la cittadinanza”.

Infatti, per “massimo affollamento” – precisano, facendo chiarezza e non lasciando spazio a interpretazioni fuorvianti- le Regole Tecniche di Prevenzione del DM 26.08.1992 intendono le presenze effettive contemporaneamente di Personale Docente, non Docente e Alunni e non il numero massimo di studenti da allocare”. Nella Determina Dirigenziale n.45- spiega il presidente del Comitato, Angelo Troia- ai sensi del DM 26.08.1992, le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive prevedibili contemporaneamente di Alunni e di Personale docente e non docente, nei seguenti tipi:
– tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone
– tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone
– tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone
– tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone
– tipo 4: scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1.200 persone
– tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1.200 persone.

“Pertanto – evidenzia il presidente, Angelo Troia- corre l’obbligo di sottolineare che, qualunque variazione del numero massimo di persone presenti contemporaneamente previsto dagli attuali Certificati Prevenzione Incendi delle strutture scolastiche, determinerà obbligatoriamente un nuovo progetto di Prevenzione Incendi da sottoporre a esame al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco non potendo, a nostro modesto parere, né il dirigente comunale né il dirigente scolastico andare in deroga alle prescrizioni normative di sicurezza”.

“E’ – proseguono- il caso di ribadire che i parametri riportati nel DM 18.12.1975 sono atti a garantire le condizioni di salubrità ambientale mentre quelli del DM 26.08.1992 determinano requisiti antincendio”.

Auspichiamo – propongono-, dunque, la convocazione di un tavolo tecnico con la partecipazione dell’Amministrazione comunale, la dirigenza scolastica, il prefetto, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e una rappresentanza della cittadinanza, per approcciare, concertando tra le parti secondo le vigenti norme, la succitata manifesta esigenza didattica senza incorrere in problematiche di carattere penale”.

“Si approfitta dell’occasione- concludono- per sollecitare l’Amministrazione comunale affinché appalti gli studi di vulnerabilità sismica, già finanziati dalla Regione Siciliana, inspiegabilmente ancora al palo che dovranno essere la base di partenza dell’iter di un programma pluriennale di edilizia scolastica che attendiamo da troppo tempo”.

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Giornalista