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L’andamento economico nel territorio secondo Confindustria

Siracusa- Conferenza stampa di fine anno, questa mattina, nella sede di Confindustria Siracusa.

Nel corso del tradizionale incontro “consuntivo”  con i giornalisti, il presidente dell’associazione degli industriali, Diego Bivona, ha analizzato l’andamento economico nel territorio regionale, soffermandosi in particolare sulla situazione provinciale e ricordando le attività svolte da Confindustria in sinergia con gli altri enti e organizzazioni sociali.

I dati, che forniscono una panoramica della situazione riferita al 2017, non sono certo incoraggianti.

Nonostante l’indotto industriale rappresenti, ancora, una delle fonti prevalenti di lavoro nel Siracusano,  quest’ultima area della Sicilia orientale sta registrando livelli elevatissimi di disoccupazione, quella giovanile in particolare.

LA REGIONE

Mentre tra il 2008 ed il 2016 la Sicilia perde il 13,2% del PIL e rispetto al 2008 sono stati persi 112 mila posti di lavoro (-7,5%) ed ancora l’Indice della Competitività Regionale 2016 elaborato da Confindustria e SRM piazza la Sicilia al 207° posto su 263 nella classifica delle Regioni europee per dotazione infrastrutturale, al 30 settembre 2018 la spesa certificata dei fondi comunitari 2014-2020 assegnati alla Sicilia per aiuti alle imprese e opere infrastrutturali (in totale circa 6 miliardi di euro tra PO FESR (4 miliardi) e PSR (2 miliardi) è di appena il 6%. Dietro l’angolo il rischio del disimpegno delle somme assegnate. A tale pesante ritardo contribuisce anche la difficoltà per le imprese di accedere ai finanziamenti previsti dai bandi, in quanto i costi per le fidejussioni per accedere alla anticipazioni dei finanziamenti sono molto esose e dunque le imprese rinunciano alle anticipazioni o addirittura al finanziamento intero. “Questo rappresenta – scrive Confindustria Siracusa, nella relazione di fine anno- il paradosso della nostra Regione, le cui risorse sono appena sufficienti per le spese di gestione ordinarie e non riusciamo a spendere i fondi strutturali dell’Unione Europea con la nostra economia che continua a soffrire di ritardi incolmabili. Ritardi non tutti addebitabili a questo Governo che sembrerebbe stia cercando di accelerare la spesa, ma per non ripetere gli errori del passato, occorre concentrare, piuttosto che disperdere la spesa in mille rivoli per soddisfare singoli interessi in difesa di un immediato consenso politico, le risorse disponibili su poche strategiche priorità che, se correttamente individuate e attuate, potrebbero risolvere quanto meno i gap infrastrutturali materiali e immateriali che ancora penalizzano la Sicilia in termini di competitività con altre regioni del Paese ed europee. La recente competizione elettorale regionale non ha consegnato al Presidente eletto una maggioranza chiara su cui potere contare, quindi ci attendiamo un grande senso di responsabilità di tutte le forze politiche regionali affinché si possano condividere quei provvedimenti non più rinviabili nell’interesse della collettività”.
“Ci attendiamo – continua – dal Governo regionale un cambio di passo sul lavoro e sulla crescita: in particolare una svolta sulle infrastrutture, sulle ZES, sul problema rifiuti, sulla sburocratizzazione, lo sblocco delle misure per la crescita e la velocizzazione della spesa per gli aiuti alle imprese previsti dai fondi comunitari.
Sugli strumenti di pianificazione strategica come il Piano Paesaggistico, il Piano di Qualità dell’Aria, il Piano energetico, il Piano Cave e il Parco Archeologico di Siracusa, che incidono fortemente sulle attività produttive, chiediamo di effettuare e rispettare le procedure di concertazione, di ascoltare le categorie interessate nella fase di stesura dei regolamenti attuativi
“Vogliamo – ribadisce Bivona- una Regione “amica” delle imprese, del lavoro e dello sviluppo sostenibile ed inclusivo, che dialoga e si confronta con le comunità e con i rappresentanti socio-economici dei territori, che gli Assessorati competenti in materia di sviluppo e crescita svolgano il proprio ruolo fino in fondo, concertando e incoraggiando le grandi potenzialità della nostra Regione”.

LA PROVINCIA DI SIRACUSA

Nella provincia di Siracusa il tasso di disoccupazione si è attestato al 21,4% (giovanile al 43%) e secondo le nostre stime nel 2017 il PIL reale provinciale si è attestato a 6,8 miliardi di euro. La strutturale carenza di occasioni di lavoro qualificato sta determinando una “migrazione selettiva” dei giovani laureati con conseguente grave depauperamento del capitale umano.

Nel periodo 2002-2016 la Sicilia ha perso 175 mila giovani, di cui oltre 52 mila laureati (Dati Svimez).

Le imprese che producono lavoro 

Le aziende del settore industriale, compreso l’indotto (Industria, costruzioni industriali e Servizi alle imprese industriali), hanno contribuito per oltre il 52% alla formazione del valore aggiunto provinciale.
Il settore industriale occupa circa 18 mila lavoratori.

In particolare, nel polo industriale sono occupati circa 7.500 persone: • 3.250 lavoratori nelle grandi imprese del polo chimico, petrolifero ed energetico; • 2.500 lavoratori nell’indotto, principalmente metalmeccanici (l’andamento è legato essenzialmente agli investimenti del polo industriale); • circa 2.000 lavoratori nelle imprese di servizi alle grandi imprese del polo industriale. Nella nostra provincia rispetto ai dati pre-crisi (2008) sono stati persi quasi 5 mila posti di lavoro (-4,2%).

I settori in crisi 

I settori che hanno maggiormente subìto gli effetti negativi sono stati il settore delle costruzioni (-45,3%) ed il settore manifatturiero (-21,2%). Il valore complessivo delle esportazioni della provincia di Siracusa è stato pari a 5,6 miliardi di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente del +47% grazie soprattutto alla ripresa dell’export degli idrocarburi. Il trend positivo si conferma anche nel I° trimestre 2018. La provincia rappresenta il 61% dell’export regionale ed il 12 % dell’export dell’intero Mezzogiorno; l’84% dell’export della provincia riguarda il comparto dei prodotti petroliferi e il 13% prodotti chimici.
Nel comparto turistico il 2017 conferma i numeri positivi registrati del 2016 in termini di arrivi (+11,9%) e di presenze (+11,5%) e nel 2018 è previsto un trend di crescita.

Il senso e il valore del “Patto di responsabilità sociale”

“Quando abbiamo promosso e lanciato il Patto di Responsabilità Sociale – ha spiegato Bivona- ci siamo proposti l’obiettivo di contribuire a creare un nuovo clima di fiducia e di coesione sociale che costituiscono le precondizioni per lo sviluppo di un territorio.
L’invito a tutti gli stakeholder e alla società civile di trovare una condivisione comune sui fatti, fotografati dalle massime autorità scientifiche e non sulle opinioni, che possono essere legittime in una società democratica, ma che certamente dividono, ha avuto concreta attuazione nelle attività dei gruppi di lavoro costituitisi all’interno del Patto.
La prima risposta che ci deve indurre all’ottimismo è il numero di sigle che al perdurare di uno stato di crisi endemico del nostro territorio, hanno condiviso la necessità di individuare un percorso nuovo per valutare le opportunità che si offrono per lo sviluppo della comunità; ben 63 sigle hanno fino ad oggi sottoscritto l’accordo, l’ultima è stata la Soprintendenza di Siracusa che spontaneamente ha sposato le finalità ed il metodo del Patto”.

Le iniziative di Confindustria nel e col territorio

Salute e Ambiente

Con l’ASP e l’Ordine dei Medici di SR, l’Università di Catania, il Registro Tumori, sono stati presentati i dati epidemiologici, con l’ARPA, la Regione, l’Università di Catania, Syndial-ENI ed Esso i dati sulle bonifiche, il libro Bianco sul Turismo a cura dell’Ordine degli ingegneri, con il contributo dei Geologi, di Legambiente ed Enti del Terzo settore ed altri stakeholders. Un lavoro analitico e puntuale supportato da soggetti qualificati e con competenze scientifiche e professionali. I risultati emersi dagli studi riguardano:
Le patologie nell’area SIN: è stata data la giusta rilevanza al registro dei tumori ed alle elaborazioni e studi che lo hanno reso uno degli strumenti più avanzati e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale nel campo dello studio delle patologie esistenti nel territorio. Dagli studi presentati dalla prof.ssa Ferrante dell’Università di Catania, che lavora per il Registro dei Tumori, le malattie tumorali, in calo di circa il 3% nel nostro petrolchimico, sono dovute per il 50% agli stili di vita della popolazione nella nostra area, per il 20% a fattori genetici, per un altro 20% a fattori ambientali in senso stretto e per il restante 10% a fattori connessi con l’assistenza sanitaria.

Le bonifiche: Si ha la contezza da parte dell’Arpa di come le aree ove insistono le aziende private siano state caratterizzate al 100% e a cura delle aziende stesse sono state avviate le bonifiche, mentre abbiamo preso coscienza su quanto ancora resti da fare da parte del pubblico in tema di messa in sicurezza e bonifiche all’interno del perimetro industriale (ancorché finanziate dai privati per 30 milioni di euro).

La formazione: Sono state individuate le professionalità richieste, si sono attivate modalità di alternanza scuola-lavoro e stiamo per siglare con il Sistema Universitario, l’Anpal servizi e gli Istituti scolastici una convenzione per l’apprendistato professionalizzante in grado di rispondere alle richieste del mercato, soprattutto delle aziende della nostra zona industriale.
Il libro bianco sul Turismo: abbiamo svolto in questi mesi sul turismo un lavoro impegnativo di raccolta dati e abbiamo voluto separare i fatti dalle opinioni. Il libro presenta i dati freddi delle strutture esistenti e dei turisti che arrivano nella nostra provincia ma si spinge anche a considerare le diverse tipologie di turismo (culturale, balneare, religioso, crocieristico, ambientale, eno-gastronomico etc.) ed è il mix dei turismi, peraltro tutti presenti nella nostra provincia, che può fare la differenza: aggiungere un giorno di permanenza media dei turisti (più 110 milioni di valore aggiunto) o prolungare di un mese la stagione turistica a Siracusa (creare maggiore appeal da aprile-ottobre rappresenterebbero 25 milioni milioni in più di valore aggiunto), insieme ad un potenziamento della formazione turistico-alberghiera, potrebbero essere le strade da intraprendere di concerto con le amministrazioni comunali, peraltro molto sensibili sul tema. La prossima firma con il sindaco di Siracusa Francesco Italia di un protocollo d’intesa per costituire una cabina di Regia con gli attori del Patto sulle politiche turistiche per la città.

I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI E GLI ENTI LOCALI

“Abbiamo la necessità di avere una visione strategica più ampia – ammette Diego Bivona, presidente Confindustria Siracusa-  e a medio termine di ciò che insieme vogliamo per la nostra provincia. Ci piacerebbe che la comunità siracusana invece di occuparsi e di preoccuparsi di chi e perché qualcuno ancora ha intenzione di attivare un iniziativa imprenditoriale si mobiliti sui grandi temi che riguardano lo sviluppo sostenibile.

Il mio sogno che anche in Sicilia si possa realizzare quanto vissuto a Torino in difesa non solo della TAV ma soprattutto delle infrastrutture, a partire dalla madre di tutte le infrastrutture siciliane il Ponte sullo Stretto. Stiamo facendo un tentativo partendo dalla Consulta. Ma altri temi ci devono vedere tutti insieme impegnati quali il completamento della rete autostradale, l’ammodernamento della rete ferroviaria, il completamento della rete elettrica di Terna, solo per citare qualche esempio.
Confrontiamoci sullo sviluppo sostenibile, superiamo il gap infrastrutturale stradale, ferroviario, portuale, lavoriamo per il potenziamento del Porto di Augusta e la valorizzazione finalmente del Porto di Siracusa.
Dobbiamo costruire tutti insieme un percorso di sviluppo che esca da una dimensione esclusiva e provinciale “di orticello” ma che nello stesso tempo in maniera collegiale operi per la difesa dei nostri interessi provinciali e territoriali. Può sembrare un controsenso ma in effetti la difesa delle nostre realtà territoriali (vedi i porti di Siracusa ed Augusta) rientrano in una logica di area vasta quando insieme riescono ad ottenere finanziamenti, investimenti e dunque risultati. Non si può prescindere inoltre dalla difesa della nostra zona industriale, moderna, sostenibile, che ancora riesce ad attrarre importanti investitori e che genera, a cascata, attività imprenditoriali, senza sottovalutare l’occupazione e la ricchezza che produce. Anche il “problema nuovo Ospedale” che tanto sta appassionando la comunità locale, deve essere visto come una “opportunità” di avere un Servizio Sanitario di qualità, dotato delle migliore tecnologie, proprio perché destinato ad una comunità più ampia, dell’intera Provincia, fuori da una logica di un “quartiere” della città di Siracusa o di un “pronto soccorso”. Un cenno positivo, infine, merita la graduatoria sulla qualità della vita del sole 24 ore: Siracusa guadagna 6 posizioni rispetto al 2017 piazzandosi all’82° posto e nel 2017 aveva già avuto un balzo in avanti di 10 posizioni. Oggi la provincia di Siracusa, tra quelle siciliane, risulta seconda solo a Ragusa: questo è frutto sicuramente di un buon lavoro delle amministrazioni locali. Auspichiamo che sempre meglio si affermi la grande potenzialità della nostra provincia”.

Proposte e propositi

“Il mio mandato – sottolinea Bivona-  è quasi al “giro di boa” dei due anni di presidenza. Grazie al concorso di tutta la squadra di Presidenza e degli organi esecutivi delle sezioni di categoria, della Piccola Industria e dei Giovani Imprenditori, abbiamo messo in campo una serie di attività ed iniziative che crediamo daranno i loro frutti. Abbiamo seminato nel campo dei rapporti con la Regione, con gli Enti ed Istituzioni locali, con le altre Associazioni datoriali (con la costituzione della Consulta della Camera di Commercio) ed infine nel campo dei rapporti con la nostra comunità”. ”

“Confindustria Siracusa svolge il proprio ruolo facendo anche proposte concrete.Due per tutte: sul tema della qualità dell’aria -spiega Bivona- abbiamo coinvolto il CNR, massimo organo tecnico, per presentare una proposta di una ricerca puntuale per identificare in tempo reale le fonti emissive responsabili dei fenomeni odorigeni. La proposta è stata presentata al Prefetto nel Novembre del 2017, anticipata ai Sindaci, ufficialmente presentata al Tavolo Tecnico Prefettizio. Un progetto tecnologicamente più avanzato del datato “Simage” e che soprattutto è dimensionato su Porto Marghera e poco adatto per la nostra area multisito.
Sul tema, in particolare, vogliamo ribadire come l’interesse preminente delle aziende dell’area industriale è di interloquire con gli enti e le istituzioni preposte al controllo della qualità dell’aria per migliorare e tutelare l’ambiente: in tal senso posso anticipare che stiamo lavorando per redigere, per la prima volta, un bilancio di sostenibilità ambientale e sociale dell’intera area industriale con il concorso di tutte le aziende che vi insistono.
Altro esempio l’IAS, riunioni, proroghe da 5 anni senza che si muova niente, di fronte ad una proposta dei privati che sono disponibili a farsi carico di tutti gli investimenti necessari al depuratore biologico consortile.
Non basta affermare di essere “contro” qualcosa; bisogna chiedersi “cosa” ognuno di noi può fare per cambiare in positivo le cose che non vanno”.

Anche Confindustria ha rilanciato il tema della coesione e dello sviluppo delle attività d’impresa nel nostro Paese con Connext, un evento internazionale che a febbraio vedrà a Milano il matching più importante mai realizzato in Italia con la presenza di imprese tedesche, dell’est europa e del nord Africa che svilupperanno business con le imprese italiane”.

Speranze e prospettive per l’imminente 2019

“Siamo moderatamente ottimisti – conclude Bivona- per l’anno che verrà: perché conosciamo la capacità delle nostre imprese che hanno dimostrato in questo decennio una grande resilienza, perché il territorio è ancora capace di attrarre importanti multinazionali, l’arrivo della Sonatrach lo dimostra e perché siamo fiduciosi che il metodo della coesione che abbiamo messo in campo con il Patto di Responsabilità Sociale, possa e debba avere successo con il concorso della comunità intera”.

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