Ultim'ora

Sinergie artistiche, Izzo e Di Benedetto gioielli e luminarie in vetrina

Siracusa – La luce dei gioielli di Massimo Izzo si sposa con quella delle installazioni di Florence Di Benedetto, l’artista delle “luminarie”, in una sinergia che rievoca i colori, il calore e l’aria di festa tipica delle località mediterranee.  La collaborazione tra i due creativi è stata tenuta a battesimo giorno 13 dicembre, in onore della patrona di Siracusa, Santa Lucia, e l’installazione “Da cosa nasce cosa” sarà visibile, impreziosendo la già ricca vetrina ortigiana, per tutta la durata delle festività natalizie.

Massimo Izzo, amante della bellezza e collezionista d’arte, ha deciso di sostenere i giovani artisti dando loro visibilità ma anche attraverso quello spirito di mecenatismo che è stato sempre la forza portante dell’arte. Come diceva Lucio Anneo Seneca: “Noi dovremmo dare come vorremmo ricevere, allegramente, rapidamente, e senza esitazione”. La gratitudine di quello che la vita gli ha dato, adesso, il designer sente il desiderio di donarlo a sua volta a quei giovani emergenti che hanno gli occhi pieni di sogni.

Da cosa nasce cosa” è la prima opera che Izzo condivide con la cittadinanza.

Florence Di Benedetto negli ultimi tempi è tornata a dedicarsi al mezzo fotografico e alla realizzazione di installazioni. Ha esposto sia in Italia che all’estero.

A fare da collante tra la Di Benedetto e Massimo Izzo, è stato l’artista e gallerista Davide Bramante. I due si sono conosciuti al “Mia”, la fiera fotografica che ogni anno si svolge a Milano, e da lì è nata la sinergia. Nata in Puglia da padre siciliano, si è trasferita a Milano nell’adolescenza ma forte è rimasto il richiamo alle origini.

«L’utilizzo delle luminarie tradizionali si lega profondamente alle mie radici, a una parte della mia vita vissuta tra la Puglia e la Sicilia e di un immaginario infantile che riemerge per dare forma, spessore e simbologia all’opera.  “Da cosa nasce cosa” interpreta più di altre frasi come l’intento dell’artista di riuscire a dare sempre una forma a una idea, ad una visione che solo quando prende forma può essere condivisa appieno. Dall’incontro con Massimo Izzo ha preso vita quest’opera che ci accomuna nell’intenzione e nel trasporto di una vita dedicata all’arte e alla condivisione delle nostre visioni».

Florence Di Benedetto ha iniziato ad utilizzare le luminarie durante il periodo del lockdown con un primo lavoro dal titolo “La festa è finita”, che rappresentava un cortocircuito con quello che è la simbologia della luminaria che rimanda alle feste patronali, agli assembramenti, alla folla. É stata installata in paesaggi deserti dell’Italia durante il lockdown. In questo lavoro i ricami rimandano alle luminarie più tradizionali ma anche ai ricami antichi tipici della nostra terra. L’omaggio a Santa Lucia è nell’uso della cornice interna di colore verde.

«Ho sposato il progetto di Davide Bramante – aggiunge ancora – sia perché la luminaria è integrata all’interno di un territorio che tradizionalmente è parte di questa artigianalità; sia perché mi piaceva l’idea di inaugurare il giorno della festa di Santa Lucia».

L’idea di Massimo Izzo è quella di far allestire la propria vetrina ogni anno ad un artista per poi pubblicare un catalogo con le opere in mostra negli anni.

L’articolo dai prevalenti contenuti culturali, potrebbe contenere messaggi promozionali

Print Friendly, PDF & Email