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Zona industriale, i buoni pasto condannano a morte le mense

Priolo-  Si sarebbe concluso negativamente in sede sindacale, oggi,  l’esame congiunto della procedura di licenziamento collettivo, che colpirebbe ben 18 lavoratori,   avviata da un’azienda di ristorazione che gestisce le mense aziendali nell’area industriale siracusana. La trattativa ora passerà, dunque, all’Ufficio del Lavoro.

L’azienda avrebbe comunicato le sue intenzioni ai dipendenti nella terza decade dello scorso gennaio, motivando la decisione con la  riduzione di oltre il 70 % dei pasti consumati nelle mense aziendali, a seguito dell’introduzione dei buoni pasti da parte delle aziende della zona industriale ( ENI Versalis, Priolo Servizi, ISAB, ERG) .

Le organizzazioni sindacali  Filcams Fisascat e Uiltucs, nel corso dei 45 giorni che la legge prevede per l’esame congiunto in sede sindacale, hanno  rigettato l’ipotesi funesta di  permettere il licenziamento annunciato e hanno  incalzato la società, seppur fortemente penalizzata dall’introduzione dei buoni pasti, a rilanciare l’offerta della mensa, magari offrendo servizi aggiuntivi come la pizzeria.

Le OO.SS. del terziario con le confederazioni dei Chimici unitariamente, hanno inoltrato una richiesta di incontro all’ISAB per affrontare insieme questa vertenza, che dopo la chiusura della mensa SASOL, rischia di sfociare nella chiusura di tutte le mense della zona industriale.

“ Il diritto alla mensa e quindi al pasto caldo per i lavoratori – hanno dichiarato Stefano Gugliotta, Teresa Pintacorona e Anna Floridia, rispettivamente segretari provinciali  della Filcams Cgil, della  Fisascat Cisl  e  Uiltucs Uil –  è un diritto conquistato con  dure battaglie sindacali e non può assolutamente essere messo in discussione dall’introduzione dei buoni pasto.   Il  riconoscimento ai lavoratori di quello che si può definire un salario aggiuntivo, oggi rischia di mettere in discussione il diritto alla mensa e quindi di consumare un pasto in un luogo igienicamente garantito oltre a mettere in discussione tanti posti di lavoro dei lavoratori delle mense. Occorre da subito che l’ISAB metta in campo ogni opzione che garantisca il proseguimento di un diritto alla mensa, investendo con ENI Versalis, Priolo Servizi, ed ERG e tutte le aziende del petrolchimico nelle mense aziendali le ingenti somme che stanno risparmiando con l’introduzione dei buoni pasto. In assenza di un urgente riscontro alla richiesta di incontro con ISAB, non esiteremo a proclamare lo sciopero dei lavoratori delle mense con manifestazioni davanti agli ingressi di tutto il petrolchimico”.

Mascia Quadarella

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Giornalista