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L’indignazione dell’Ona:”Prepensionamento concesso solo ad una minima parte di lavoratori esposti all’amianto”

Sicilia- Scadrà il prossimo 2 marzo il termine per la presentazione delle istanze di prepensionamento dei lavoratori ferroviari esposti ad amianto. A stabilirlo è stato l’Inps attuando gli emendamenti dell’ultima finanziaria del governo nazionale. Purtroppo, dai benefici rimarrebbero tagliati fuori, al momento, e non si sa per quanto tempo ancora, gran parte dei lavoratori esposti, durante l’esercizio delle loro professioni, alla sostanza killer, in particolare quelli siciliani.

Una manovrina che, dunque, lascerebbe l’amaro in bocca a quanti speravano di poter godere di tale opportunità e che ha suscitato l’indignazione dei rappresentanti nazionali e territoriali dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

«Solo un contentino per i lavoratori dei rotabili esposti ad amianto. La norma è così specifica – sottolinea Ezio Bonanni, presidente Ona-che molto probabilmente potrà trovare applicazione solo per i lavoratori della Breda ferroviaria di Pistoia, mentre invece il governo penalizza il resto dei lavoratori italiani esposti ad amianto. I lavoratori siciliani rimangono discriminati per l’incapacità della politica siciliana di far valere i diritti dei lavoratori della loro terra esposti ad amianto agli occhi dei politici nazionali. Pagano i lavoratori siciliani. Ritengo che sia ora di dire basta e che la Regione Siciliana faccia valere il suo statuto speciale, specie in materia sanitaria » .

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il coordinatore del comitato scientifico, Pippo Gianni, che durante i suoi mandati parlamentari, in giunta regionale e soprattutto come sindaco di Priolo, cittadina a nord di Siracusa, circondata dalle ciminiere del petrolchimico, ha ingaggiato diverse battaglie per la salvaguardia della salute pubblica, essendo prima di tutto un medico e conoscendo l’epidemiologia delle malattie oncologiche e da contaminazione e esposizione a sostanze tossiche per rilevazione diretta e non statistica dei casi.

Contrariato del ristretto segmento di lavoratori a cui il prepensionamento è concesso anche Calogero Vicario, coordinatore regionale Ona, che sottolinea come il territorio locale venga sfruttato per produrre utili che vengono spesi altrove, quando invece qui ci si ammala senza ottenere alcun incentivo o sostegno. Vicario non usa mezzi termini ed addita l’assenza e l’inefficienza delle rappresentanze politiche alla base del mancato riconoscimento di diritti alle popolazioni martoriate della provincia di Siracusa e della Sicilia tutta.
Al coro del dissenso si è unito anche il giovane Fabio La Ferla, figlio di un lavoratore deceduto per mesotelioma, patologia asbesto-correlata che ha affermato«Mi chiedo per quale motivo lo Stato colpevole che ha ucciso mio padre, facendogli manipolare l’amianto nel Petrolchimico di Priolo, attraverso l’impresa di Stato che ha colonizzato la Sicilia e fa PIL a Roma o a Milano e poi non ci sono i risarcimenti per le vittime. Il Fondo Vittime Amianto liquida una miseria, il 10% in più sulla rendita, è una vergogna, una elemosina di Stato che noi siciliani non posiamo accettare così senza reagire. E’ necessario che il popolo si ribelli pacificamente, appoggiando l’ONA e Don Palmiro Prisutto, nella loro richiesta di bonifica del territorio di Augusta e Priolo e nel potenziamento dell’ospedale di Augusta, che invece è privo di dotazioni strumentali, così’ come l’unità operativa diretta dal Prof. Migliore, che in Sicilia è medico di punta anche dell’Osservatorio Nazionale Amianto».

 

 

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Giornalista