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Operazione Megara: sgominato dai Carabinieri sodalizio dedito allo spaccio. Sequestrate anche armi

Priolo Gargallo/ Siracusa- Sgominato dal Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa un gruppo delinquenziale emergente nell’area di Priolo Gargallo dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Neo formazione malavitosa che probabilmente senza il rapido intervento dei militari dell’Arma, che hanno saputo chiudere il cerchio in tempo intorno agli indagati, avrebbe potuto tentare “la scalata”, allargando il proprio giro d’affari, posizionandosi meglio nel mercato della droga della cittadina industriale a nord di Siracusa, entrando così in concorrenza con i De Simone, famiglia che nella zona domina la scena delinquenziale e meglio connessa con uno dei clan egemoni del capoluogo o ritagliandosi uno spazio di penetrazione nella piazza di Siracusa, diventata più accessibile agli occhi degli ambiziosi spacciatori, dopo le grosse operazioni antidroga  messe a segno negli ultimi mesi dalle diverse forze di polizia, che hanno ripulito intere zone ormai ridotte in market express, operativi h 24, dove approvvigionarsi di hashish, marijuana e cocaina .

Con l’operazione di questa mattina, denominata “Megara”, per la vicinanza del sito archeologico ai luoghi teatro dell’attività illecita, i Carabinieri, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno eseguito 11 ordinanze applicative di misure cautelari in carcere, emesse dal Gip di Catania, nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il sodalizio, che operava su direttive dell’indagato Angelo Boscarino, ritenuto promotore dell’associazione, era composto da;: Marco Tempra, Salvatore Rasizzi,Vincenzo Annino Felice Coniglio e Antonino Montagno Bozzone. Ognuno di questi soggetti svolgeva compiti finalizzati al supporto del sodalizio per tutte le esigenze contingenti, tra le quali l’approvvigionamento dello stupefacente, per lo più hashish e marijuana, che poi veniva distribuito agli spacciatori in numerose dosi.
Fabio e Christian De Simone, operanti esclusivamente a Priolo, invece, trattavano roba più pesante come la cocaina, di cui si rifornivano da canali esterni alla provincia.
Le indagini hanno inoltre consentito di appurare come i componenti del sodalizio e dei De Simone possedessero o, comunque, avessero l’immediata disponibilità di armi da fuoco: in alcune circostanze gli stessi appartenenti del gruppo criminale cedevano ad altri sodali le armi in loro possesso ed in altri casi le vendevano a chi si rivolgeva a loro per tale necessità.
Il carattere armato del sodalizio e dei componenti della famiglia De Simone è stato ulteriormente riscontrato a seguito del ferimento di Ignazio D’Alfonso, avvenuto nell’ottobre 2016 a Priolo Gargallo, il quale venne attinto da alcuni colpi di arma da fuoco, per non avere onorato un debito di droga assunto con i De Simone. Evento quest’ultimo , che unitamente ad altri riscontri, ha fornito ulteriore spunto per l’avvio dell’attività investigativa. Nel medesimo contesto di gestione dell’attività di spaccio, nell’ambito dei componenti della famiglia De Simone si verificava l’omicidio di Alessio Boscarino, fatto per il quale ha proceduto la Procura di Siracusa.

Nel corso dell’attività di indagine sviluppata dal Nucleo Investigativo di Siracusa, durata oltre un anno dall’ottobre del 2016, sono stati sequestrati oltre 4 chilogrammi di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, ed arrestati 4 soggetti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
I destinatari del provvedimento applicativo della custodia cautelare in carcere sono:
BOSCARINO Angelo, 30 anni.
ANNINO Vincenzo, 24 anni
CONIGLIO Felice (detto Massimo) , 34 anni
TEMPRA Marco , 27 anni
MONTAGNO BOZZONE Antonino 28 anni
RASIZZI Salvatore , 24 anni,
RASIZZI Antonino 48 anni,
PISANO Manuel 28 anni,
MESSINA Angelo ,71 anni
DE SIMONE Christian, 35 anni
DE SIMONE Fabio , 43 anni

In una giornata di commemorazione, quale è il 23 maggio dal 1992, in ricordo del sacrificio del giudice Giovanni Falcone e degli uomini e donne della sua scorta, vittime di un attentato di Cosa Nostra, il risultato portato a segno dagli uomini dell’Arma, guidati  da un entusiasta e instancabile giovane Capitano, Vincenzo Alfano,  è sintomatico di una presenza sempre più intensa ed  efficace delle Forze dell’Ordine nel territorio. Forze dell’Ordine, il cui operato oggi viene salutato con grande  riconoscenza  dalla gente comune, che plaude a questi interventi di bonifica,  che servono a riscattare  luoghi e abitanti a lungo contaminati da piccole e grandi forme di mafia. Operazioni che ristabiliscono le regole, quelle sancite dalla legge, uguale  per tutti, nel rispetto delle quali oggi in molti si trovano a collaborare con chi indossa una divisa con onore.

Mascia Quadarella

 

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Giornalista