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Festa di Santa Lucia, i “cerei della discordia”: a portarli all’Ottava potrebbero essere degli atleti siracusani

Siracusa- Tutto bene quel che finisce bene: a Siracusa si è scatenata l’offerta spontanea di portatori di cerei e probabilmente alla processione dell’Ottava – quella che fa rientrare il simulacro della Patrona di Siracusa al Duomo, dopo la permanenza nella basilica a Lei intitolata nel cuore della Borgata- a sorreggere le candelore potrebbero essere degli atleti locali, in segno di devozione e senza percepire alcun compenso. Ieri, infatti, nei gruppi social e in piazza Duomo, l’assenza dei cerei, che fiancheggiano il simulacro di Santa Lucia durante le processioni di dicembre e maggio, con decorazioni diverse a seconda delle stagioni, è stata notata e da alcuni anche biasimata, poiché le “candelore” portate a spalla da possenti omoni costituiscono un elemento di folclore della festa, che secondo alcuni è stata “spogliata” di elementi caratteristici. Poi, la motivazione riportata puntualmente da un giornale online della città, sul mancato “accordo” economico tra i portatori di cerei e la Deputazione,  ha scatenato l’indignazione di chi non sapeva che “il sacrificio” di sorreggere il peso delle candelore non era un atto di fede puro, ma veniva eseguito per così dire dietro “rimborso”, fino a 5 anni fa pare circa 350 euro a portatore, che sono in tutto  12, più un coordinatore; budget, però,  sceso a circa 140 euro a portatore nell’ultimo quinquennio.

Se in rete a qualcuno fosse sfuggito “il particolare”, qualcuno ha cercato con inviti ripetuti sotto i post delle dirette web e tv ad entrare nel merito della questione per soddisfare la propria curiosità su quello che è diventato “un caso”.  Sempre online sono fioccate le proposte alternative ai portatori “ a pagamento” e la pista preferenziale che la Deputazione pare stia pensando di percorrere è proprio quella di affidare a degli sportivi il compito, che sicuramente riceverà il benestare dei cittadini, che già in molti si erano fatti avanti proponendo il proprio contributo, fisico e anche economico a mezzo colletta.

Morale della favola:  la fede per i Siracusani non ha prezzo, e stanno riscattando questa piccola “macchia”,  che  comunque non ha per nulla intaccato l’atmosfera che ogni anno all’uscita si crea per “omaggiare “ Santa Lucia”. Un’atmosfera che raccontano le lacrime e i piedi scalzi dei devoti, che affidano le loro speranze alla Martire conduttrice di Luce. W Santa Lucia.
Mascia Quadarella

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Giornalista