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Servizi sanitari a domicilio, il ruolo strategico dell’Infermiere. D’accordo l’assessore regionale della Famiglia

Siracusa- L’assessore della Famiglia della Regione Siciliana, Mariella Ippolito, ieri mattina, tra un impegno istituzionale e l’altro nella Sicilia Orientale, è riuscita a trovare il tempo di presenziare ad un incontro formativo organizzato a Siracusa dall’Opi, l’Ordine professioni Infermieristiche, per discutere della riprogrammazione e rifunzionalizzazione dei servizi sanitari, specie quelli domiciliari, mettendo al centro la figura degli infermieri. Nel corso dell’incontro, la rappresentante dell’esecutivo Musumeci ha invitato i professionisti a non demordere nelle loro proposte, che mettono al centro i bisogni del paziente, oggi spesso appartenente alle fasce sociali più deboli e quindi da tutelare, ridisegnando la rete dei servizi e mettendo insieme le risorse migliori. Il presidente dell’Ordine, Nuccio Zappulla, ha consegnato nelle mani dell’assessora un documento, un vero e proprio “patto per l’infermieristica contemporanea”, che guarda alla deospedalizzazione, alla presa in carico multidisciplinare ma a 360° del paziente, a cui consentire, come ha precisato la Ippolito, di “rimanere nel proprio ambiente familiare, godendo dei propri ricordi, delle proprie abitudini” , in modo da essere “accudito e curato senza perdere la propria identità e dignità”, grazie alla realizzazione di una filiera funzionale di professionisti, che pensino alla sua salute fisica, mentale sociale. Gli infermieri, nel corso del dibattito, hanno anche discusso dei problemi che attanagliano la categoria dei liberi professionisti, le cui competenze in alcuni contesti sociali in cui si trovano ad operare vengono confuse dagli utenti finali e i loro familiari. Si è parlato anche di un servizio territoriale essenziale, quello del laboratorio infermieristico, che una volta realizzato risparmierebbe alcune incombenze ai medici di famiglia, aprendo anche nuove prospettive occupazionali. L’assessore ha garantito al presidente Zappulla di voler contribuire, coinvolgendo l’assessore alla Salute, a questa riforma dei servizi socio-assistenziali e sanitari, raccogliendo le istanze dei singoli territori e andando a colmare le lacune che spesso crea la burocrazia con le sue lungaggini, che non corrispondono alla tempistica di chi vuol fare.

 

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